La domenica faceva le orecchiette Nonna Maria, tutti gli altri giorni invece impastava i taralli.
Li cuoceva nel forno a legna, tutta un’altra cosa: i taralli riuscivano profumati e friabili.
Era il 1955, gli anni del boom economico: nell’aria si mescolavano due profumi, quello della fiducia nel futuro e quello dell’attaccamento alla tradizione.

